carpenteria pesante
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La carpenteria pesante: definizione e lavorazioni più comuni

Per carpenteria si intende sia l’attività di assemblaggio e montaggio di più elementi, volta alla realizzazione di strutture portanti di vario tipo, sia il prodotto di tale attività, quindi le strutture stesse. I lavori di carpenteria si differenziano in base alla tipologia di materiale di cui sono costituiti gli elementi da assemblare, che possono essere in legno, ferro o altri metalli, variando in base al materiale anche la tecnologia adottata per modellarli e montarli. La carpenteria metallica si distingue a sua volta in due settori: la carpenteria leggera e la carpenteria pesante . Che cosa indicano tali definizioni?

Differenza tra carpenteria pesante e carpenteria leggera

Partiamo col dire che nel campo della carpenteria metallica le unità da assemblare sono costituite da barre, lamiere, profilati di varia forma. Con il termine carpenteria leggera si fa dunque riferimento a quelle lavorazioni per le quali è sufficiente l’utilizzo di elementi di spessore ridotto, come ad esempio la fabbricazione di porte, portoni, cancelli, infissi, recinzioni. Per carpenteria pesante, invece, si intendono le lavorazioni relative alla realizzazione delle strutture portanti degli edifici civili o industriali, come le coperture oppure le scale, e che richiedono l’impiego di elementi più resistenti e quindi più spessi e appunto ‘pesanti’.La carpenteria pesante comprende diversi tipi di lavorazioni, tra cui la saldatura, la calandratura e il taglio.

carpenteria pesante

La saldatura

La saldatura consiste nell’unire due elementi dello stesso metallo o di metalli simili, riscaldandoli localmente fino a portarli ad una temperatura più alta di quella di fusione. A volte lungo il giunto della saldatura viene aggiunto del materiale di apporto compatibile con quello degli elementi da saldare. Esistono numerose tecniche per eseguire la saldatura, una delle più comuni è la saldatura al plasma.

La calandratura

La calandratura è un processo industriale che utilizza le calandre, macchine dotate di tre o quattro rulli ad assi paralleli, per ottenere coni o cilindri di metallo. Le lamiere vengono fatte scorrere tra i rulli delle calandre, che possono essere in acciaio o in ghisa, e regolando la posizione di tali rulli è possibile modificare il raggio di curvatura del percorso compiuto dai fogli di lamiera.

Il taglio al laser

Per quanto riguarda il taglio, le due tecniche oggi più utilizzate sono il taglio al laser e il taglio al plasma. Il taglio al laser consiste nell’emissione di un fascio di luce monocromatico particolarmente concentrato in un raggio rettilineo, che permette di raggiungere una grande concentrazione di potenza su una superficie molto piccola. Questa tecnologia è applicabile su vari tipi di materiali metallici offrendo un risultato molto elevato dal punto di vista della precisione. Per questo motivo viene preferita per tagliare lamiere di spessore medio - piccolo quando occorre ottenere bordi privi di imperfezioni.

Il taglio al plasma

Il taglio al plasma si basa invece su principi analoghi a quelli della saldatura, quindi sfrutta l’energia e il calore prodotti attraverso il getto di plasma. Si utilizza un gas che diventa plasma grazie all’interazione elettrica con un elettrodo: il calore generato taglia il metallo spezzando i legami molecolari del materiale. E’ una tecnica molto più conveniente dal punto di vista economico, ma anche meno precisa rispetto al taglio al laser. Ecco perché viene utilizzata quando si opera su lamiere di spessore maggiore, laddove sono ammesse piccole imperfezioni lungo i bordi.


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