Il sapone fa parte della nostra vita quotidiana nelle sue più diverse forme, dal sapone per le mani a quello per i piatti, ma sappiamo come è fatto? I saponi sono comunemente composti di sale di potassio o di sodio di acido carbossilico alifatico a lunga catena, preparati mediante un processo di idrolisi alcalina, di grassi di animali o vegetali, che forma il sale carbossilico, ovvero il sapone, e un alcol.
Come è stato scoperto il sapone non è certo, sicuramente vista la poca importanza dell’igiene personale nell’antichità i primi detergenti furono adottati per la pulizia dei tessuti con l’impiego di argille, ceneri e piante saponarie. Solo all’epoca delle Crociate, quando si venne a contatto con il vicino oriente, si iniziarono ad utilizzare grassi vegetali e balsami. I saponi liquidi invece sono molto più recenti, i dispenser infatti si sono diffusi tra gli anni ’50 e ’60. Il sapone viene usato come comune detergente, grazie alla sua azione pulente che unita all’acqua attiva l’azione delle micelle. In parole più semplici, grazie al sapone il grasso si disperde nell’acqua e viene sciacquato via. È importante tenere preste il pH del sapone che andiamo ad utilizzare, il pH normale della nostra pelle oscilla in media fra 5,4 e 5,9, quindi anche un sapone a pH neutro (6.5-7) non rispetta pienamente l'acidità della pelle. Esistono anche i “saponi non saponi”, ovvero i saponi acidi, che si dividono in anionici, anfoteri e non ionici, raccomandati per pelli ipersensibili visto il loro pH di 5,5, molto più vicino a quello della pelle umana.
Un sapone di qualità deve rispettare alcune caratteristiche: essere pastoso e non friabile, schiumogeno, e una volta asciutto deve mantenere la sua forma compatta. In commercio oggi si trovano saponi per gli usi più disparati: sapone intimo, sapone per mani, sapone da barba, sapone biologico, sapone struccante, sapone marmorato e molti altri. Non vi resta che scegliere quello più adatto alle vostre esigenze ed il vostro gusto.