manutenzione piscine fuori terra
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Superclorazione per piscine fuori terra, cos’è e perché è necessaria.

Un’acqua di una piscina limpida e pulita, ha queste caratteristiche perché sta venendo filtrata nel modo corretto, stanno venendo eliminate le alghe con trattamenti specifici e sta venendo fatta una sufficiente sterilizzazione e disinfezione.
L'acqua di una piscina all'aperto, sia che si tratti di piscine interrate che di piscine fuori da terra, è suscettibile di contaminazione, visibile dalla mancanza di trasparenza e dal degrado causato dai parassiti, dalle alghe e detriti.
Un’operazione che permette di raggiungere un ottimo risultato per la massima igiene e sanità della propria piscina fuori terra, è chiamata "superclorazione”, questo è il termine usato per definire il trattamento di sterilizzazione dell'acqua attraverso il cloro.

Quest’operazione consiste nell'immettere nell'acqua una quantità di cloro leggermente superiore a quello necessario al fine di ossidare le sostanze organiche e annientare i microrganismi presenti.
Il trattamento va fatto all'inizio di ogni stagione e ripetuto ogni quindici giorni nelle piscine private, più frequentemente in quelle pubbliche.

Una superclorazione periodica, è necessaria particolarmente nei mesi più caldi, poiché essa aiuta a combattere l'infestazione delle alghe, dei batteri e dei contaminanti organici.
La corretta quantità da usare a inizio stagione e di 15/20 g/mc, mentre quella periodica è 8/10 g/mc.
Dopo aver compiuto una superclorazione nella vostra piscina fuori terra, bisogna far passare l'acqua attraverso un intero ciclo di filtraggio, e verificare poi il livello del cloro nell'acqua. Chiaramente il valore risulterà elevato e non sarà necessario aggiungere altro cloro fino a quando esso non sarà rientrato nei giusti parametri.

La superclorazione per piscine fuori terra è una prassi necessaria per ossidare le possibili sostanze contaminanti portate dai bagnanti attraverso la saliva, il sudore, l'urina, ecc., dalle condizioni atmosferiche e dagli insetti. È necessario inoltre per eliminare la resistenza al cloro da parte di batteri, alghe e simili. Secondo il grado di contaminazione, una determinata acqua richiede una quantità di cloro necessaria a ossidare questi fattori contaminanti.

Quando tutti i fattori contaminanti in acqua sono stati ossidati, (questo processo al nome di "break point" o "punto di rottura") il cloro rimasto è chiamato "cloro libero" che assicura che altri contaminanti che dovessero sopraggiungere vengano anch'essi eliminati.

Se l'ossidazione, non è sufficiente, saranno evidenziati degli effetti d’irritazione agli occhi e uno sgradevole fastidioso odore di cloro. Le alghe inoltre, troveranno terreno fertile quando si esegue una clorazione non adeguata, è quindi necessario controllare spesso il valore del pH e del cloro libero per correggere i valori indispensabili a portar i parametri dentro la norma.

Con una gradazione di cloro libero fra 0.6 e 1.00, si può essere certi che l'acqua è a garanzia del massimo livello igienico. Con la superclorazione si mantiene il cloro in acqua oltre il break point che assicura una totale ossidazione.
Per eliminare eventuali odori o sapori sgradevoli, dopo il trattamento si può usare una sostanza anticloro.
Seguendo tale processo, potrete essere sicuri e immergervi nella piscina fuori terra in acque pulite che saranno visibili all'istante, cristalline e trasparenti come dovrebbero essere.
Chiaramente, esistono altri elementi indispensabili in una piscina che dovranno farne parte. Quanto sopra è una delle procedure essenziali e indispensabili che non deve mai mancare.


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